Trento – San Lorenzo – il viaggio
DOVE
Informatomi di quanto sopra sono quindi andato alla ricerca di un buon punto in cui accamparmi:
grazie all’aiuto fondamentale di un forum di escursionisti trentini, che ringrazio (http://girovagandoinmontagna.com) mi è stata suggerita come meta, tra le altre, il Lago delle Buse, vicino al passo Manghen (un po’ più a Est di Trento).
La particolarità di questo lago è l’essere molto isolato, a 2000 metri d’altezza, quindi non si corre il rischio di essere disturbati dalla luce delle abitazioni.
Ecco il link del lago con posizione e relative foto annesse foto (stupende): LINK
Da non confondersi con il “Lago de le Buse”, lago nelle vicinanze (che fantasia) nome simile ma differente ambientazione.
La variabile fondamentale sarà il tempo atmosferico, in quanto la presenza delle nuvole guasterebbe tutto lo sforzo per ammirare il cielo stellato.
Inizialmente si era pensato di partire la mattina di venerdì 11 agosto, ma date le previsioni atmosferiche incerte e con una certa probabilità di pioggia, abbiamo rimandato per il giorno successivo, sabato 12.
Il piano di viaggio è quindi il seguente:
Partenza sabato 12 mattina presto, verso le 9.
Circa 3 ore di viaggio in auto.
Arrivo al Rifugio Passo Manghen (che ho in anticipo contattato telefonicamente per informazioni), luogo in cui parcheggiare, pranzare e chiedere informazioni sul sentiero più opportuno.
Mi è stato detto che vi sono due percorsi, un con una pendenza più tranquilla ma meno bello esteticamente, e un altro invece più appagante. Valuteremo sul momento quale percorso seguire.
DIARIO DI VIAGGIO
lunedì 14 agosto 2017
10:29
Che dire, bellissima esperienza!!! Cercherò di riassumere nelle seguenti righe…
Premetto che fin dall’inizio del viaggio ero molto preoccupato per il meteo, si intravedevano infatti parecchie nuvole a nord…
Faccio presente che, con mia grande sorpresa Google propone anche il meteo del Lago delle Buse, meteo che ho continuamente controllato per non incappare in brutte sorprese, conscio ovviamente del tempo molto variabile della montagna.
TRAGITTO
Partenza come previsto ore 9.30 di sabato 12 agosto 2017.
Il percorso scelto, ovviamente in auto, è stata l’autostrada Valdastico , uscita Dueville e poi su prendendo la “via nuova Gasparona” (lavori in corso già da un anno fa quando ero passato per andare a Feltre) , seguendo poi il corso del fiume Brenta prima e infine la SR 31 fino al Passo Manghen.
Le nuvole erano una costante minaccia e si addensavano mano a mano che ci si avvicinava alla meta: dietro ogni versante sembravano apparirne di nuove…
L’ultimo tratto, per raggiungere il Passo è molto suggestivo sebbene pieno di tornanti, strapiombi, e stradine strette a doppia percorrenza, quindi guidate con prudenza.
IL PASSO
Il Passo, aldilà di quello che dice Google, non si trova a 1600 metri ma bensì a 2042 m s.l.m.
E’ incastonato nella catena montuosa del Lagorai, e confina a nord con la Val di Fiemme.
Una volta arrivati si viene accolti da un parcheggio (che ho trovato con mia grande sorpresa quasi pieno), un laghetto e dal “Rifugio Passo Manghen”: aperto dalle 8:30 alle 19:00 (non offre pernottamento), ben organizzato, veloce nel servizio e meta di molti escursionisti, motociclisti e ciclisti, una piccola oasi in mezzo ai monti. Offre pietanze tipiche trentine a prezzi ragionevoli: immancabili i canederli col gulash e una Forst fredda.
Dal Passo parte il…
SENTIERO PER IL LAGO DELLE BUSE
Caricati in spalle svariati kg di zaini, tenda, borsa con materassino gonfiabile e pompa, altra borsa con il cibo, siamo quindi partiti per il sentiero che parte del Rifugio (in azzurro il percorso approssimativo).
Il sentiero è relativamente facile di per sé anche se in alcuni punti va prestata attenzione: si attraversano infatti diversi gradini naturali, dei ruscelli e vari dislivelli . Il percorso è ben tenuto e segnalato dal classico simbolo bianco e rosso.
La cosa che è ha reso il percorso ostico è stato tutto il peso dell’attrezzatura.
Promemoria per il futuro: lasciare a casa il materassino gonfiabile e relativa pompa e accontentarsi di un più scomodo ma leggero “tappetino da yoga”, integrare invece le scorte di acqua non essendoci fontane o ruscelli potabili lungo il percorso.
Durata 1 oretta circa andando con calma. 45 minuti se spediti.
LAGO DELLE BUSE
Una volta affrontato il percorso, si arriva finalmente all’altopiano del Lago.
Non molto grande (in circa 30 minuti lo si aggira) e con l’acqua di color verde. Non consigliabile bere o farci il bagno (aldilà delle temperature gelide).
La temperatura di giorno era in media sui 20 °C, il venticello fresco si faceva maggiormente sentire non appena spariva il sole, coperto dalle immancabili nuvole che rischiavano sempre di più di rovinare la nottata ad ammirar le stelle…
Il Lago è mediamente frequentato da vari escursionisti, diversi proseguivano per il percorso che portava sulla cima del Monte Ziolera, costante guardiano del nostro accampamento: TODO per la prossima volta, dicono che la vista sia stupenda.
Fatto quindi un giro ispettivo, abbiamo localizzato un luogo in cui accamparci, abbastanza riparato dal vento:
la tenda bianca in basso a destra, in mezzo il Lago, sullo sfondo il Monte Ziolera:
LE STELLE
Attesa quindi la notte ed il buio (che era TOTALE), per fortuna e con grande sollievo siamo stati graziati dal meteo: cielo terso e lo spettacolo pronto a rilevarsi ai nostri occhi!
Devo ammetterlo, mai viste così tante stelle in vita mia, si riusciva addirittura ad intravedere un accenno di un braccio della nostra Galassia, la Via Lattea.
Con la testa fuori dalla tenda, il corpo al caldo all’intento del sacco a pelo e sotto una coperta (temperatura esterna di 4 °C, temperatura in tenda di 2-3 °C superiori) e con lo sguardo rivolto a Nord est, siamo riusciti a vedere diverse stelle cadenti di varie dimensioni e forme: veramente stupendo!! In media una meteora ogni minuto.
LA SVEGLIA E IL RITORNO
La mattina siamo stati svegliati dallo scampanellare dei VERI abitanti dell’altopiano…le mucche!!! Ne abbiamo contate circa 15 e l’intera zona risuona continuamente delle loro campane.
Mucche simpatiche certo…ma occorre fare attenzione alla loro fame curiosa, hanno più volte cercato di “assaggiare” la tenda.
Smontato tutto siamo infine tornati nel pomeriggio, prima il sentiero, poi il Rifugio e come ultima tappa Trento tornando dal Brennero.
Che dire, esperienza stupenda che consiglio a tutti, è necessario solo un buon equipaggiamento e una buona dose di forza di volontà!
By Luca